CHIARA LUCE, LA BEATA 18ENNE CHE ANDO’ IL CIELO IN ABITO DA SPOSA. Per Gesù e la Festa degli Angeli…

Un funerale per gli uomini è forse una festa di nozze per gli angeli”

Gibran Khalil Gibran – poeta libanese cristiano maronita

Nell’immagine di copertina Chiara Luce Badano e l’arcangelo San Gabriele (Carlo Dolci, Museo del Louvre)

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio – direttore Rinascimento Cristiano

Ricorre oggi la commemorazione della beata Chiara Luce Badano, una giovane focolarina nata al cielo il 7 ottobre 1990 a soli 18 anni. Era infatti nata a Sassello (in provincia di Savona) nel versante settentrionale dell’Appennino ligure, il 29 ottobre 1971.

Nella sua eroica vita di giovanissima cristiana è stata una vera “luce”, una stella brillante come una cometa guidare amici e parenti nel suo calvario, che ha saputo mutare il suo e il loro dolore nella condivisione di quello di Cristo sull’esempio di tante sante come Santa Bernadette Soubirous, la pastorella veggente di Lourdes, e Santa Faustina Kovalska, testimone della Divina Misericordia di Gesù che ben era impressa nel cuore di Chiara.

Con il suo sorriso sempre smagliante e le sue frasi incoraggianti soprattutto per i familiari ha incarnato nei suoi giorni il bellissimo Salmo 30 di Davide:

Hai mutato il mio lamento in danza,
la mia veste di sacco in abito di gioia,
perché io possa cantare senza posa.

Col suo abito da sposa e i canti gioiosi scelti per il rito funebre ha anche tolto l’avverbio “forse” al celebre aforisma di Gibran facendo davvero del suo addio “una festa di nozze tra gli angeli”

La Beatificazione nel Grande Entusiasmo dei Giovani

Chiara nasce a Sassello il 29 ottobre 1971. l genitori sono di origini modeste, Chiara è bella di aspetto e radiosa nello spirito. Le piace vestir bene, ama lo sport, stringe amicizie, entra a far parte del movimento dei Focolari. Nel 1985, per poter frequentare il liceo classico, si trasferisce con la famiglia a Savona.

La beatificazione di Chiara Luce Badano celebrata da Papa Benedetto XVI il 25 settembre 2010

Qui succede l’imprevedibile: durante una partita a tennis, avverte un forte, persistente dolore alla spalla. Gli accertamenti danno un responso impietoso: sarcoma osseo, senza grandi possibilità di guarigione. Cominciano le visite e i ricoveri in ospedale, ma nulla sembra poter togliere il sorriso dal volto di Chiara.

La beatificazione di Chiara Luce Badano, disposta da Papa Bendetto XVI è avvenuta il 25 settembre 2010 ed è stata accompagnata da una corrente di gioia ed entusiasmo giovanile.

Il Ricordo di Chiara di Papa Benedetto XVI

Domenica 5 febbraio, all’Angelus. Il Papa dedica la sua riflessione prima della preghiera mariana al Vangelo della Domenica: è la pagina in cui Gesù guarisce i malati.

Persino di fronte alla morte – commenta il Papa – la fede può rendere possibile ciò che umanamente è impossibile. Ma fede in che cosa? Nell’amore di Dio. Ecco la vera risposta, che sconfigge radicalmente il male”. “Come Gesù ha affrontato il maligno con la forza dell’amore che gli veniva dal Padre, così anche noi possiamo affrontare e vincere la prova della malattia tenendo il nostro cuore immerso nell’amore di Dio”.

È a questo punto che il papa ricorda l’esempio di Chiara Luce Badano, la giovanissima di Sassello appartenente al Movimento dei focolari che la Chiesa ha proclamato beata il 25 settembre 2010. Il Papa nomina Chiara Luce tra quelle “persone che hanno sopportato sofferenze terribili perché Dio dava loro una serenità profonda”.

Il Papa ha nel cuore la beata Chiara Badano “stroncata nel fiore della giovinezza – ha detto all’Angelus – da un male senza scampo: quanti andavano a farle visita, ricevevano da lei luce e fiducia! Tuttavia, nella malattia, abbiamo tutti bisogno di calore umano: per confortare una persona malata, più che le parole, conta la vicinanza serena e sincera”.

La Cameretta come una Piccola Chiesa, i Dolori come quelli di Cristo

Deve subire un intervento e prima di entrare nella sala operatoria dice alla mamma: «Se dovessi morire, celebrate una bella messa e di’ ai Gen che cantino forte». Si sottopone alla chemioterapia e alle sedute di radioterapia, affrontando tutto come identificazione con i dolori di Cristo.

Si abbandona e allora la malattia diventa per lei fatto marginale, vivendolo in Gesù. «Sono sempre stato impressionato», ha raccontato a Maria Grazia Magrini il dottor Brach, «dalla forza di accettazione della malattia da parte di Chiara e dei suoi familiari.

Lei conosceva la gravità del male che l’aveva colpita e fui io stesso a spiegarle quanto fosse grave la sua situazione, e che quindi avrebbe incontrato crisi di vomito, avrebbe perso i capelli e sarebbe andata incontro ad infezioni, emorragie ed altre conseguenze».

La sua cameretta, in ospedale prima e a casa poi, diventa una piccola chiesa, luogo di incontro e di apostolato:

«L’importante è fare la volontà di Dio…è stare al suo gioco…Un altro mondo mi attende…Mi sento avvolta in uno splendido disegno che, a poco a poco, mi si svela…Mi piaceva tanto andare in bicicletta e Dio mi ha tolto le gambe, ma mi ha dato le ali…».

“Mi preparo all’incontro con lo Sposo”

Nessun risultato, nessun miglioramento. La malattia avanza nell’impotenza sanitaria. Tutti depongono le armi, non c’è più nulla da fare.

La giovane scrive a Chiara Lubich, informandola della decisione di interrompere la chemioterapia:

«Solo Dio può. Interrompendo le cure, i dolori alla schiena dovuti ai due interventi e all’immobilità a letto sono aumentati e non riesco quasi più a girarmi sui fianchi. Stasera ho il cuore colmo di gioia… Mi sento così piccola e la strada da compiere è così ardua, spesso mi sento sopraffatta dal dolore. Ma è lo Sposo che viene a trovarmi».

La fondatrice dei Focalarini nel risponderle le assegna un nuovo nome: «Chiara Luce», è da qui che tutti prendono a chiamarla così.

Si avvicina ormai il momento del distacco e la giovane ne è più che mai cosciente. È il suo incontro con lo sposo Gesù e Lei vuole presentarsi bella ed elegante.

Il Vestito da Sposa Bianco e la Festa in Cielo

Si sceglie l’abito bianco, i canti per la cerimonia, raccomanda a tutti di non piangere. Alla mamma lascia le sue ultime parole:

«Mamma sii felice, perché io lo sono già».

Il suo vestito da sposa lo vuole bianco, lungo, semplice, con una fascia rosa in vita.

Chiara predispone tutto per il suo prossimo funerale, che chiama la sua messa, le sue nozze con Gesù.

Dovrà essere lavata con l’acqua, segno di purificazione e pettinata in modo molto giovanile e chiede alla mamma di non piangere perché «quando in cielo arriva una ragazza di diciotto anni, si fa festa!». 

È l’alba di domenica 7 ottobre 1990. Chiara è una giovane del nostro tempo. Per questo la Chiesa l’ha posta sul moggio della santità come segno di speranza soprattutto per i suoi coetanei.

Monsignor Livio Maritano, vescovo diocesano, così la ricorda:

«Si sentiva in lei la presenza dello Spirito Santo che la rendeva capace di imprimere nelle persone che l’avvicinavano il suo modo di amare Dio e gli uomini. Ha regalato a tutti noi un’esperienza religiosa molto rara ed eccezionale».

PREGHIERA A CHIARA LUCE

O Padre, sorgente di ogni bene, ti rendiamo grazie per l’ammirevole testimonianza della Beata Chiara Badano.

Animata dalla grazia dello Spirito Santo e guidata dall’esempio luminoso di Gesù, ha creduto fermamente nel tuo immenso amore, decisa a ricambiarlo con tutte le forze, abbandonandosi con piena fiducia alla tua paterna volontà.

Ti preghiamo umilmente: concedi anche a noi il dono di vivere con te e per te, mentre osiamo chiederti, se rientra nel tuo volere, la grazia… per i meriti di Cristo, nostro Signore. Amen.

Novena alla Misericordia di Dio per l’intercessione della beata Chiara Luce Badano

periodo: dal 20 al 28 ottobre

I) O Padre di immensa bontà, ti sono riconoscente per il grande dono della fede. Consapevole delle mie imperfezioni, ti prego di concedermi la grazia di imitare più fedelmente gli esempi del tuo Figlio Gesù, in conformità con la vita dei Santi.

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

https://www.rinascimentocristiano.it/2023/04/24/il-mistero-della-divina-misericordia-miracolo-damore-nella-sofferenza-di-gesu-con-santa-faustina-e-san-giovanni-paolo-ii/

II) O Dio nostro Padre, fonte di ogni bene, ti ringrazio per il tuo immenso amore, giunto a farci dono del tuo Figlio. Aiutami, ti prego, a ricambiarti l’amore con tutte le forze, ubbidendo alla volontà e accogliendo umilmente le disposizioni della tua Provvidenza, secondo l’esempio della beata Chiara: “Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io”

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III) Padre santo, hai tanto amato l’umanità da donarci il tuo Figlio, che col sacrificio della vita ci ha procurato il massimo bene della salvezza. Concedimi la grazia di imitare la generosità del suo amore fraterno, docile alla sua richiesta: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv.13,34). Rendimi perciò attento alle necessità e alle sofferenze del prossimo, pronto e disponibile nel prestare ascolto, conforto e aiuto secondo le mie possibilità.

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

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